domenica 23 settembre 2007

Loreto Cup

Passando da una realtà virtuale come Second Life ad una più reale, volevo comunicare a quanti visiteranno il mio blog, una bellissima iniziativa che abbiamo messo in cantiere un gruppo di giovani della mia parrocchia e che siamo riusciti a realizzare con non pochi sforzi. L'evento, se cosi possiamo definirlo, si chiama Loreto Cup (nome molto fantasioso no?!). La Loreto Cup, nasce principalmente con lo scopo di divertirsi giocando a pallone, non tralasciando, quelle che sono, le direttive principali di uno sport come il calcio che negli ultimi tempi si è messo in evidenza per fatti molto gravi. Si è cercato quindi di utilizzare queste direttive principali nella maniera più sana, e quando dico più sana significa senza dire parolacce, bestemmie e quant'altro. La Loreto Cup non solo nasce per quanto detto prima ma soprattutto per far si che le realtà presenti in parrocchia, possano conoscersi meglio, sfruttando proprio quello che è lo sport principe della nazione italiana, il calcio. In questo caso si tratta di calcio A5 (per quanti magari non lo sapessero significa che si sfidano in campo 2 squadre da 5 elementi ciascuno compreso il portiere). Oltre alla conoscenza tra persone si è voluto soprattutto riprendere anche uno dei punti del Direttorio della CEI, Comunicazione e Missione, quando parla della riformulazione degli oratori come apertura e al coinvolgimento delle persone non solo della stessa realtà parrocchiale, ma anche per chi si è allontanato dalla parrocchia e grazie, in questo caso, allo sport di farlo riavvicinare e coinvolgerlo. Andando più nel concreto posso dirvi che come primo torneo si sono iscritte, naturalmente a costo zero, ben 7 squadre composte da 7 elementi ciascuna. Le squadre sono composte da persone che vanno da un'età di 15 a 52 anni. In queste 7 squadre c'è una squadra composta da Scout, mentre le altre sono composte da persone dell'Azione Cattolica, dell'Oratorio e anche persone esterne che in precedenza venivano in parrocchia. Se siete curiosi di avere altre notizie potete a questo punto visitare il sito che abbiamo creato e visitarlo ogni settimana per rimanere aggiornati sui risultati.Ah, dimenticavo, questo progetto è stato talmente coinvolgente, che anche le signore e le giovanissime della parrocchia hanno voluto sfidarsi in un incontro settimanale per tutta la durata del torneo, e vi assicuro che è un bel vedere e si ride a crepapelle.

sabato 22 settembre 2007

La realtà di Second Life

Gian Marco De Francisco, architetto digitale, ha affascinato quanti hanno ascoltato a Intermediando il 22 giugno 2007 la sua relazione sull'architettura degli spazi virtuali: dall'alfabeto, la principale tecnologia che abbiamo in noi stessi per elaborare il mondo, ai videogiochi testuali, bidimensionali, tridimensionali e sempre più realistici fino alle comunità virtuali come Second Life. Già la sua professione è una novità. Cosa giustifica la presenza di un architetto nel mondo virtuale? La risposta si appoggia all'Architettura dell'intelligenza di Derrick De Kerckhove: i nuovi strumenti dell'era tecnologica, come Internet e il Web, ci invitano a riconsiderare il concetto di spazio vissuto finora. Siccome lo spazio da sempre è ambito di pertinenza dell'architettura, ecco gli architetti digitali che si occupano della ergonomia e della vivibilità degli spazi virtuali. De Kerckhove prefigura tre mondi: lo spazio mentale, lo spazio fisico e il cyberspazio. Quest'ultimo, uno spazio a cavallo tra la mente e il mondo, è libero, fluido, magmatico come i nostri pensieri, non si riesce a definire. La tecnologia ci permette di vederlo come un sistema nervoso di cavi e schermi. La cosa che differenzia un mondo virtuale da un videogioco è la mancanza di una quest, di un obiettivo verso il quale ci si muove - ad esempio un cattivo da eliminare - associata alla mancanza di un background del personaggio - nel videogioco impersono qualcuno con una storia.

Nel mondo virtuale io entro senza sapere che farò e libero di decidere chi vorrò essere.

Però anche nella seconda vita per nascere bene, con un accesso premium, ci vuole una carta di credito e la promessa di un versamento annuale di 72 dollari USA, senza soldi si accede come basic. Senza carta di credito non puoi rifarti il look o comprare vestiti, non puoi avere una casa o partecipare a certi concerti. Ciò mostra come nel secondo mondo il mercato domini come nel primo. C'è una moneta in Second Life, il Linden Dollar (la Linden Lab è la ditta creatrice di Second Life): 250 Linden per 1dollaro USA , 360 per 1 euro. I media hanno cominciato a parlare di Second Life quando hanno scoperto che giravano soldi. Ma come mai gli onnipotenti avatar invece di volare o fare l'incredibile hanno ancora le automobili parcheggiate davanti casa o vivono in un quartiere copia di quello romano dei Parioli? La risposta mi ha sorpreso. C'è bisogno di un contesto ispirato alla vita vera, che ricordi l'impossibilità di fare una cosa: è questo che dà il brivido di poterla fare nel virtuale.

La cosa più preziosa nel mondo virtuale? Chiaramente la rappresentazione, che altro non è che script, codice di programmazione. Un anello di diamanti è più o meno prezioso secondo che il codice riesca a rappresentarlo con più o meno brillantezza. Non è l'oro ma il codice che si ruba, e c'è già chi ha subito di questi furti. Per cui il diritto di proprietà garantito su Second Life si traduce in un impegno di Linden Lab a proteggere i tuoi script di programma. Il secondo mondo è fatto da terra, acqua, cielo ed è suddiviso in regioni di 65.536 mq ciascuna dette Sims (mappa ). Le colonne che lo reggono ad oggi sono 3000 Debian server su cui gira MySQL. Anche Second Life, però, ha fatto un passo verso l'open source, nel 2007 è stato reso di pubblico dominio il software del client (il programma per accedere a Second Life dal nostro computer). Questo apre alla collaborazione per costruire, ad esempio, client utilizzabili su altri dispositivi come palmari o cellulari. La lezione di De Francisco, corredata da una curata proiezione multimediale divisa in prima e seconda parte è stata un'analisi acritica, un excursus tecnologico; è mancato il tempo per una riflessione etica. D'altronde per poter esprimere giudizi etici equilibrati è bene prima conoscere al meglio le potenzialità e i limiti degli strumenti di cui possiamo disporre. Come scrive Antonio Spadaro nel suo documentato e interessante articolo su Civiltà Cattolica , non è possibile chiudere gli occhi davanti al fenomeno Second Life o giudicarlo sbrigativamente per esaltarlo o condannarlo: va ben compreso nei suoi significati.


Aperta la Basilica di San Francesco d'Assisi su Second Life

Davvero stupefacente, sono rimasto senza parole. Una bellissima ricotruzione della Basilica superiore e di quella inferiore di Assisi ad opera della Wedoit s.a.s. di Golan Holder (nome dell’avatar).
La ricostruzione al momento, nei minimi particolari, riguarda solo la Basilica di San Francesco e gli esterni dei dintorni ma, ha detto ieri Golan, nella sua intervista, hanno in progetto di realizzare anche Santa Chiara.
Penso subito alla visita che ognuno potrà fare con la propria classe alle due basiliche per ammirarne gli affreschi e le volte.
E non venite a dire che non è la stessa cosa che andarci di persona perchè ognuno ne è più che consapevole.
E’ disponibile anche una guida turistica che all’interno di Second Life mostra come è in realtà quel particolare che si sta osservando in quel momento. La guida è però a pagamento. Al momento consiglio a tutti di farci almeno un giro.

Troppo tempo...

Forse dal 23 Luglio è passato un pochettino troppo tempo, mi scuso per aver lasciato a navigare marginalmente il mio blog e con tutti quelli che magari si aspettavano novità e quant'altro.
Un saluto a tutti e buona navigazione...