Nel mondo virtuale io entro senza sapere che farò e libero di decidere chi vorrò essere.
Però anche nella seconda vita per nascere bene, con un accesso premium, ci vuole una carta di credito e la promessa di un versamento annuale di 72 dollari USA, senza soldi si accede come basic. Senza carta di credito non puoi rifarti il look o comprare vestiti, non puoi avere una casa o partecipare a certi concerti. Ciò mostra come nel secondo mondo il mercato domini come nel primo. C'è una moneta in Second Life, il Linden Dollar (la Linden Lab è la ditta creatrice di Second Life): 250 Linden per 1dollaro USA , 360 per 1 euro. I media hanno cominciato a parlare di Second Life quando hanno scoperto che giravano soldi. Ma come mai gli onnipotenti avatar invece di volare o fare l'incredibile hanno ancora le automobili parcheggiate davanti casa o vivono in un quartiere copia di quello romano dei Parioli? La risposta mi ha sorpreso. C'è bisogno di un contesto ispirato alla vita vera, che ricordi l'impossibilità di fare una cosa: è questo che dà il brivido di poterla fare nel virtuale.
La cosa più preziosa nel mondo virtuale? Chiaramente la rappresentazione, che altro non è che script, codice di programmazione. Un anello di diamanti è più o meno prezioso secondo che il codice riesca a rappresentarlo con più o meno brillantezza. Non è l'oro ma il codice che si ruba, e c'è già chi ha subito di questi furti. Per cui il diritto di proprietà garantito su Second Life si traduce in un impegno di Linden Lab a proteggere i tuoi script di programma. Il secondo mondo è fatto da terra, acqua, cielo ed è suddiviso in regioni di 65.536 mq ciascuna dette Sims (mappa ). Le colonne che lo reggono ad oggi sono 3000 Debian server su cui gira MySQL. Anche Second Life, però, ha fatto un passo verso l'open source, nel 2007 è stato reso di pubblico dominio il software del client (il programma per accedere a Second Life dal nostro computer). Questo apre alla collaborazione per costruire, ad esempio, client utilizzabili su altri dispositivi come palmari o cellulari. La lezione di De Francisco, corredata da una curata proiezione multimediale divisa in prima e seconda parte è stata un'analisi acritica, un excursus tecnologico; è mancato il tempo per una riflessione etica. D'altronde per poter esprimere giudizi etici equilibrati è bene prima conoscere al meglio le potenzialità e i limiti degli strumenti di cui possiamo disporre. Come scrive Antonio Spadaro nel suo documentato e interessante articolo su Civiltà Cattolica , non è possibile chiudere gli occhi davanti al fenomeno Second Life o giudicarlo sbrigativamente per esaltarlo o condannarlo: va ben compreso nei suoi significati.
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